NANUK

Caro Nanuk
sono venuta a prenderti un giorno di febbraio cupo e piovoso, hai trotterellato con me fino alla macchina contento di farti una passeggiata e
hai protestato un po' quando ti ci ho fatto salire, non volevi, non sapevi e non capivi dove saresti andato. Continuando a parlarti ti ho portato dalla
toelettatrice e abbiamo fatto un bagno lungo quattro ore. Hai protestato dolcemente tutto il tempo, non ti piaceva l'acqua, non sopportavi il rumore
del phon e ancora meno apprezzavi la spazzola. Ma ti sei lasciato fare e alla fine ti pavoneggiavi contento e orgoglioso della tua bellezza
ritrovata.
In questi quattro mesi abbiamo imparato a conoscerci e a fidarci l'uno dell'altro, ormai sei parte di questa famiglia e sei finalmente sicuro di
te. Mi segui ovunque e ascolti sempre tutto quello che ti dico. Ti piace tantissimo andare in giro e non hai più paura delle macchine, hai smesso di
abbaiare alle biciclette e le moto non ti sembrano più così spaventevoli, ti fiondi sempre a farti fare tutte le coccole possibili da chi ti dice che sei
bello e adori stare in mezzo alla gente. Sei ancora gelosissimo della gatta Luna ma avete trovato un equilibrio e hai capito quando la devi lasciar stare, ti piace giocare con il pallone da calcio e adori tutte le palline colorate che ti abbiamo preso. La sera perlustri ogni angolo del giardino per raccattare tutti i giochi sparsi e te
li porti davanti alla porta finestra della cucina dove hai deciso di fare la tua tana. Poi resti lì a fare la guardia, hai scelto tu di non dormire in
casa, ti sentivi stretto e hai bisogno di avere tutto sotto controllo. Ci attendono ancora mille avventure e ora sei pronto per affrontarle tutte
insieme a noi.
Grazie di esserci.